Aquila 23 Luglio 2009

...Puntuale giovedì mattina 23 luglio alle ore 07:30 giungo all'Aquila, dopo qualche minuto incontro i colleghi...
...I Vigili del Fuoco non scavano più tra le macerie, sono terminati i sopralluoghi atti a verificare agibilità o stabilità degli edifici colpiti dal sisma, l'Aquila è una città da ricostruire...
...Ho tempo di notare le prime tende della Protezione Civile, i propri volontari. Uomini e donne d'ogni età, permeati da spirito d'abnegazione e d'amore per ciò che svolgono... ...Angeli gialli, azzurri, arancioni, custodi di chi in città ha perso parte del proprio passato... ...Penso all'ultimo sorriso del Vigile del Fuoco Marco, morto nel corso di una operazione di soccorso...
...Riconosco un gruppo di Alpini, con le proprie penne nere, colme di fatica, cuore e muscoli...
...Improvvisamente distinguo la voce del, dirigente tecnico BCM, non sorride, qualcuno mi cede un posto sul pulmino e lentamente ci avviamo, verso il luogo dell'intervento di bonifica bellica...
...Nicola, Andrea, Antonio, non proferiscono parola, sono intenti a guardare ciò che resta di una città collassata: macerie, edifici crollati, pareti segnate e distruzioni ...
...Sul posto, ci attendono Amedeo e Salvatore del Decimo Napoli. L'area della bonifica è adiacente l'uscita dell'autostrada Aquila Ovest, dobbiamo scandagliare una superficie di 5000 metri quadri, destinata alla costruzione di nuove palazzine antisismiche. Ma il terreno nasconde due bombe d'aereo della seconda guerra mondiale, notizia e segnalazione dell'ex proprietario dell'area...
...Iniziano le operazioni di bonifica di superficie, vale a dire indagare e garantire per mezzo di addette strumentazioni tutta l'area fino a un metro di profondità. Per questa delicata operazione Amedeo decide di utilizzare due squadre BCM, simultaneamente, altro personale procede all'estensione in terra della maglia da 2 metri, necessaria alla bonifica profonda, cioè l'operazione che permetterà di individuare i due ordigni bellici anche se interrati tra i 2 e 5 metri di profondità. Si lavora in sicurezza e senza sosta, sappiamo che dobbiamo trovare prima possibile le due bombe d'aereo...
... Siamo tutti a conoscenza che il primo bombardamento aereo colpisce la città di San Massimo d'Aveia, il 24 ottobre 1943, l'ultima incursione la patisce il 5 maggio 1944, queste missioni sono opera della 12a e 15a Forza Aerea perciò l'Aquila subisce sia bombardamenti tattici, sia strategici. Quindi dobbiamo individuare le due bombe...
...Filippo Loiacono, del 6° Rgt Roma, presente all'Aquila dai tempi del G8, attende i due rinvenimenti per stabilire il modello dei due ordigni bellici..
...Nonostante il caldo, le operazioni proseguono spedite fino a sera, ma non troviamo nulla, maledizione proprio nulla...
La sera a cena non si parla d'altro: “Il luogo dove giacciono le due belle addormentate”.
Venerdì 24 luglio 2009
...Le nostre attrezzature devono accelerare ogni operazione, per l'indagine profonda utilizziamo una trivella munita di un'asta cava in grado di contenere nel proprio interno la giusta strumentazione. Un secondo escavatore è già impegnato in qualche scavo a sezione ristretta, per le verifiche del caso, ma delle due bombe non c'è traccia...
...A turno ognuno di noi, guarda i confini dell'area, e immagina oltre, Amedeo come tutti vuole eliminare le due bombe ed allarga l'area da bonificare, perciò si ricomincia ogni operazione. Ma verso le 17, il nostro lavoro è compiuto, l'area è scevra, pulita, In quei 5000 metri quadrati non ci sono residuati bellici interrati. Il Dirigente vuole proseguire, ma deve chinarsi al cospetto delle rigide e ciniche regole di sicurezza, oltre quei 5000 metri quadrati non possiamo operare...
...Siamo convinti che le due bombe sono interrate fuori area, ma siamo impotenti...
...Mentre il dirigente tecnico ed Amedeo provvedono a contattare i geometri dell'impresa, per la compilazione dei verbali, Filippo, mi accompagna al campo della protezione Civile in Via delle Forze Armate, dove opera una mia amica...
...Quest'ultima ci accoglie subito, il campo è immenso ed “ospitale”, Filomena spiega le molteplici emergenze: “Giovanni vedi queste tende, hanno superato maltempo, freddo, pioggia e forti venti, oggi il grande pericolo per anziani e bambini è il terribile caldo, ma il campo in fondo altro non è che umile rifugio per gli sfollati dell'Aquila e del suo circondario".
...Io e Filippo ringraziamo e salutiamo Filomena, i suoi colleghi della Protezione Civile... Lasciamo il campo per tornare al nostro posto di lavoro. La squadra è già pronta per rientrare a Caserta, chiedo loro di accompagnarmi a Pescara...
....Durante il breve tragitto ognuno giura la presenza delle bombe in un luogo particolare, chi indica il vecchio albero, chi cita una casa isolata, chi la scheggia di bomba d'aereo rinvenuta, il viaggio diventa un tormentone. Spiego che nel corso della II Guerra Mondiale, l'Aquila subisce pesanti bombardamenti tutti concentrati nella nella zona della stazione, su centri e caserme occupate dai militari tedeschi, ecc... Qualcuno mi chiede del movimento partigiano locale, ma siamo già in stazione, devo rientrare a casa, saluto tutti i colleghi e m'avvio verso il secondo binario...
Giovanni Lafirenze